Dietro le quinte del DOOM di Claycat

Di: Alistair Hatch

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Qui a Bethesda siamo fan della clay-animation di Lee Hardcastle da un bel po’. Tra i suoi video più famosi ci sono le reinterpretazioni targate Claycat di alcuni dei nostri film preferiti, e abbiamo a lungo immaginato quanto sarebbe stato bello averlo al lavoro su uno dei progetti Bethesda. Poi è arrivato DOOM. Uccisioni? Sì. Sangue? Sì. Armi? Sì. DOOM era fatto su misura per Lee Hardcastle. E mezzo milione di visualizzazioni dopo, sembra che la pensiate anche voi allo stesso modo!

Con Hardcastle, l’apprezzamento è risultato essere reciproco. “DOOM è un gioco senza fronzoli, un classico”, ha detto. “Volevo creare un video di DOOM da tempo, e l’animazione Claycat è un’ottima scusa per farlo senza preoccuparmi troppo di quanto fedelmente sarebbe stato possibile traslare DOOM in un video”.

La visione unica di DOOM firmata da Hardcastle ha avuto inizio con i demoni. “Una delle cose che preferisco del gioco è come i mostri si nascondono spesso nelle ombre, o dietro le porte da aprire”, ha detto. “Ho giocato molto con l’illuminazione e fatto sì che i mostri sbucassero un po’ dappertutto, mettendo il DOOM Cat sempre in uno scontro dietro l’altro”.

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Oltre ai demoni, Hardcastle ha dovuto dar vita anche al gatto in claymation che indossa i panni del DOOM marine, seguendo uno stile adeguato tanto per Claycat quanto per il materiale originale, cercando di ottenere un risultato semplicemente... figo. Come ci è riuscito? “Penso sempre a cosa deve essere mostrato sullo schermo, e penso a come realizzarlo... per quanto possa sembrare ovvio”, ha spiegato. “Per esempio, il materiale in prima persona che volevo filmare era davvero complicato. Ho pensato di aggiungere la ‘mano che impugna l’arma’ successivamente, in post-produzione, ma poi le mani risultavano aliene sullo schermo, prive di troppi dettagli e non in grado di interagire con tutto il resto. Quando me ne sono accorto, ho trovato una soluzione e fatto alcune prove per vedere cosa funzionava e cosa no, e da lì ho proseguito”.

Mettere tutto assieme deve aver richiesto del tempo. È stato difficile come sembra? “Creare tutto, dai set, ai sostegni, ai personaggi, ha impiegato circa tre settimane”, risponde Hardcastle. “L’animazione in sé ha richiesto altre tre settimane. La post-produzione due settimane, mentre l’audio è stato fatto in sede separata da Tim Atkins. In totale, circa otto settimane”. La dedizione di Hardcastle alla sua arte è incredibile, ma non abbiamo potuto non domandarci come abbia fatto a cavarsela con così poca post-produzione. “Beh, cerco di girare esattamente ciò che voglio nell’ottica del prodotto finito. Non giro più di quello che mi serve, faccio le modifiche direttamente via telecamera durante il girato dell’animazione. L’editing riguarda principalmente la rimozione dei sostegni e la pulizia delle sequenze, aggiungendo o rimuovendo frame dove possibile”.

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Se anche voi siete rimasti a bocca aperta per il DOOM di Claycat, non perdetevi la pagina di YouTube di Hardcastle, ma attenzione: proprio come per DOOM, alcuni contenuti sono NSFW!

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